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Cilindro graduato - E' un tubo chiuso in basso da un disco di vetro che svolge la funzione di base d'appoggio; la superficie laterale del tubo reca incisa la scala graduata in unità di volume. Questo strumento serve per misurare volumi di liquidi. |
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Bicchiere a calice - Questi contenitori dalla forma a cono rovesciato venivano impiegati per eseguire precipitazioni, saturazioni e titolazioni. Esistono esemplari di questi bicchieri graduati che ne consentivano l'utilizzo anche per misurare volumi di liquidi. |
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Allunghe - Questi strumenti venivano generalmente impiegati come elementi di congiunzione tra altri apparati (per esempio tra storte e palloni). Hanno la caratteristica di possedere un ingresso molto amplio in cui poter inserire un tappo forato ed un'uscita molto stretta al termine di un collo allungato. Il collo dell' allunga può essere dritto o ricurvo. Le allunghe venivano classicamente impiegate con le storte nelle distillazioni, quando il collo della storta non svolgeva abbastanza efficacemente la funzione di condensatore. |
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Storte - Le storte fanno parte di una serie di apparati inventati in epoca alchemica e impiegati nei laboratori chimici fino alla fine del XIX secolo. Sono contenitori di forma ovoidale recanti alla sommità un prolungamento obliquo detto" collo"; venivano utilizzati per eseguire vaporizzazioni e distillazioni di liquidi. Vista la varietà degli impieghi, le storte oltre che in vetro venivano realizzate anche in altri materiali quali porcellana, e metallo. Sulla sommità della storta, oltre al "collo", poteva essere presente una seconda apertura detta "tubolatura" attraverso la quale si potevano collegare altri apparati (es. un termometro con cui controllare l'andamento della distillazione) o riempire più agevolmente il contenitore. Le storte possono essere considerate come il più semplice tipo di distillatore, dove il "collo" svolge la funzione di refrigerante da cui esce il distillato da raccogliersi in altro contenitore. |
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Imbuti - Nell' attività di laboratorio spesso è necessario separare un solido da un liquido; in questo caso la miscela da separare viene fatta passare attraverso un filtro (generalmente di carta) sorretto da un imbuto. Gli imbuti impiegati nei laboratori sono solitamente costruiti in vetro o porcellana e ne esistono di diversi modelli, che differiscono nelle soluzioni tecniche per aumentare l'efficienza della filtrazione. Per aumentare l'efficienza della filtrazione in alcuni casi al gambo degli imbuti viene applicato un sistema di aspirazione; questa tecnica viene impiegata utilizzando imbuti di Buchner o imbuti semplici. In quest'ultimo caso, per evitare che i filtri si strappino, tra l'imbuto e la carta da filtro viene posto un cono di porcellana forato, detto" cono filtrante".
Imbuto semplice - Questo tipo di imbuto non è che il solito modello ordinariamente impiegato per il travaso dei liquidi: ha la classica forma di un cono rovesciato, terminante in un gambo più o meno lungo. E' realizzato quasi sempre in vetro. Un filtro circolare di carta, opportunamente piegato a quarti o pieghettato, viene inserito nel cono in modo che aderisca alla parete interna; la miscela versata dall' alto scende per gravità ed il solido viene trattenuto dal filtro.
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Oltre a quelli sopra descritti, esistono particolari imbuti impiegati per separare miscele di liquidi di diversa densità, detti "imbuti separatori ". Differiscono dai precedenti perché la parte superiore è costituita da un recipiente munito di tappo, mentre sul gambo è applicato un rubinetto. L'imbuto viene riempito dall'alto con il rubinetto chiuso e poi viene posto in posizione verticale; si attende che i vari liquidi si stratifichino:agendo sul rubinetto si lasciano scorrere via le frazioni inferiori (più pesanti), che in tal modo si separano dalle superiori.li tappo viene impiegato quando sia necessario agitare la miscela prima di separarla (ad esempio quando si debba estrarre da un liquido un suo componente mediante un solvente con diversa densità). |
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