OGGETTO:
Polarimetro
LA SCOPERTA:
Il fenomeno dell'attività ottica fu scoperto dal fisico francese Jean-Baptiste Biot nel 1815. Nel 1848 il chimico Louis Pasteur notò che il tartrato di sodio e di ammonio otticamente inattivo era una miscela di due differenti tipi di cristalli, che erano immagini speculari l'uno dell'altro e sebbene la miscela originale fosse otticamente inattiva, ciascun gruppo di cristalli, sciolto in acqua, era otticamente attivo.
PRINCIPIO FISICO:
Ammettendo che la luce abbia una natura ondulatoria e che le vibrazioni avvengono ad angoli retti alla sua direzione di propagazione, la luce polarizzata è una luce le cui vibrazioni avvengono soltanto in uno degli infiniti piani possibili. Quando la luce polarizzata viene fatta passare attraverso una sostanza otticamente attiva, all'uscita essa vibra in un piano diverso .
CARATTERISTICHE:

Modello Galileo MN 602, anno di costruzione 1963

Lampada a vapori di sodio

Scala graduata da 0° a 360° con nonio che permette la lettura di 0.05°

Analizzatore a campo bipartito sempre a fuoco

DESCRIZIONE:

Il polarimetro nella sua rappresentazione schematica è costituito da una sorgente luminosa, da due lenti (Polaroid e Nicol) e da un tubo, situato tra le due lenti, contenente la sostanza di cui si vuol misurare l'attività ottica. La luce proveniente dalla sorgente passa attraverso la prima lente, polarizzatore, poi nel tubo e quindi attraverso l'altra lente analizzatore e giunge al nostro occhio

ESEMPI DI IMPIEGO:
  • - Determinazione del saccarosio (zucchero di canna)

  • - Determinazione del glucosio (zucchero d'uva)

  • - Dosaggio del glucosio e dell'albumina nell'orina

 

 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
Istituto Tecnico Industriale di Pozzuoli